Ci sono giorni in cui si
sente il bisogno di affermare la propria presenza nel mondo e, in questi tempi
dove internet e i social network la fanno da padrone, Facebook mi è sembrato la
vetrina ideale per la mia espressività.
Quindi ho pensato ad una
frase epica da mettere nel mio profilo, qualcosa che attirasse l’attenzione e
suscitasse una reazione profonda, ma tutte le citazioni che trovavo non erano
sufficientemente incisive e non erano sufficientemente "me".
Così ho scritto ciò che
volevo il mondo (leggete: i miei amici) sapesse: Io sono qui.
Breve, incisivo, profondo
nella sua semplicità.
Non mi rimaneva che
aspettare i commenti del mondo (di nuovo, i miei amici).
Ed ecco il primo commento:
Qui dove?
Ok, non proprio il commento
che mi aspettavo, né la prima persona che speravo rispondesse al mio appello di
realtà, ma fa comunque piacere.
Un minuto di riflessione ed
ecco l’illuminazione: Non importa il dove, importa esserci.
Altra persona, altro
commento: Qui è un po’ vago.
Poi mio cugino: “ Io sono,
tra mille tormenti, io sono” Ivan Karamazov.
Ero commossa.
Finalmente qualcuno che
capiva il mio esserci, la mia
affermazione di esistenza, il mio bisogno di dire al mondo che ci sono anche
io!
Poi il baratro: ultimo
commento che ha freddato la conversazione: Io sono qua, hai mica visto nostro
zio?
…il gelo…
Il mio spirito, la mia convinzione, la mia profondità di pensiero si sono infrante, tanto che non ho avuto nemmeno il coraggio di cancellare quel commento.
Il mio Io ancora ne risente, ma cercherò di riprendermi e non smetterò di gridare al mondo il mio essere presente
...anche se prima farò pulizia tra gli amici di Facebook!!!
Nessun commento:
Posta un commento