martedì 22 novembre 2011

Carta



Lo ammetto, mi piace comunicare. Mi piace lasciare scorrere i miei pensieri, seguirli nelle loro spirali per scoprire dove mi portano, ma la cosa che più preferisco è vederli prendere forma sotto forma di parole. Ma non parole elettroniche e virtuali come possono essere quelle su queste pagine, la parola scritta vergata da una penna su di un foglio di carta.

Adoro la carta!  ... fogli a righe, a quadretti, quelli tutti bianchi delle fotocopiatrici, biglietti spiegazzati, angoli di scontrini... 
E poi le penne!  Quelle colorate! Quelle che si trovano in astucci giganti e hanno tutte le sfumature immaginabili. 
Con questi due strumenti le parole acquistano corpo e lasciano il segno dove prima c'era solo bianco. Adoro  scarabocchiare fogli con le forme che la mia mano preferisce, ripassare parole per metterle in evidenza, così che saltino all'occhio come se uscissero dal foglio. Adoro sfogliare libri e diari, il rumore delle pagine, la sensazione della carta scritta sotto le dita, l'odore dell'inchiostro...

Il web è comodo, ma la sensazione della scrittura è impagabile.

lunedì 21 novembre 2011

Cerco Casa... a Milano!




Dopo dieci anni di vita milanese, in appartamento con amici e cugini studenti, è giunta l'ora per me di emanciparmi, quindi ho deciso: cerco casa.

La parola chiave, però, è proprio questa: Cerco!
Passo le giornate su internet, visito tutti i siti specializzati che trovo e mi spulcio tutte le proposte che mi capitano sotto mano, ma niente...

Devo ammettere che durante la mia ricerca ho variato un po' i parametri: dal ricercare una casa in vendita di almeno due o tre locali, con bagno finestrato e un pezzetto di balcone - negli ultimi mesi ne ho viste almeno una quarantina - sono arrivata (dopo aver fatto due conticini in banca) ad accontentarmi di un monolocale in affitto con bagno cieco, ma i prezzi restano proibitivi, sopratutto in previsione di voler risparmiare qualcosina per poi comprare...
E per prezzi proibitivi parlo di 750 euro al mese (spese condominiali escluse) per 25 mq di monolocale soppalcato a mezz'ora di cammino dalla prima fermata di un qualsiasi mezzo di trasporto pubblico. Ora, o sono fortunata ad avere un lavoro a tempo indeterminato che mi permette di vivere abbastanza bene, ma non posso spendere più di metà stipendio per un appartamento!!

Così continuo a cercare... si sa mai che forse trovi qualcosa.

martedì 15 novembre 2011

Ho Perso le Parole


Ligabue in una sua famosa canzone diceva:

"Ho perso le parole
eppure ce le avevo qua un attimo fa
dovevo dire cose..."

Come lui anche io in questo momento non trovo le parole e non so come fare.

Continuo ad avere questo marasma di pensieri e di sensazioni che si affollano nella mia mente per uscire, ma non riesco proprio a dargli una forma scritta. Stanno lì, si accalcano, si ammassano, si mescolano, si attorcigliano l'un l'altro, non mi lasciano il tempo di distinguerli o identificarli per potergli dare la forma adeguata.

"Ho perso le parole
oppure solo loro che perdono me
io so che dovrei dire..."

ma forse dovrò cercare qualche altra forma di comunicazione.

giovedì 10 novembre 2011

Un Treno di Pensieri




Ed eccomi di nuovo tra voi, o tra me... Cosa assai più probabile, vista la mia assenza di quasi due anni da queste pagine.

Devo ringraziare (io, perché non so chi altri lo farà) per la mia ricomparsa Alessandro D'Avenia, autore di "Bianca come il latte, rossa come il sangue" e di "Cose che nessuno sa", di cui sono stata alla presentazione proprio oggi, qui a Milano.

E da lì sono uscita... incasinata, ma incasinata forte.

Sono stata investita da un treno di pensieri sulla mia vita, le mie scelte, le mie speranze, le mie aspirazioni, la mia vocazione.

Mentre aspettavo che la coda per incontrare l'autore e strappargli un autografo si sfoltisse, ho cominciato a leggere il libro e, ad avere avuto sotto mano una matita, mi sarei messa a sottolineare i passaggi che più mi colpivano (cosa che non faccio mai su un romanzo).

Arrivato il mio turno (ero l'ultima, presa dalla lettura quasi mi chiudevano in libreria) gli ho porto il libro, abbiamo fatto due chiacchere, ma solo due, e poi sono uscita... con una caterva di cose che avrei voluto dire e altrettante che avrei voluto fare.

Ed è lì che è tornata.

La voglia di scrivere, per me, la voglia di spiegarmi cosa provo, cosa vedo, cosa sento. Per dare voce a quello che sogno, per domandarmi cosa voglio e contemporaneamente ricordarmi di lottare per ottenerlo.
E anche se sono ancora sommersa da questa mole di pensieri e parole non dette dentro di me, sono anche sollevata dalla mia ritrovata ispirazione a parlarmi.
Speriamo che duri.